Denti, 9.000 anni di storia tra mito e barbieri

Nella storia dell’umanità, l’importanza dei denti è andata crescendo di pari passo all’evoluzione della società. Dall’utilizzo più elementare della masticazione, retaggio dei primi ominidi bipedi, la rilevanza dei denti nella vita di un individuo e di una comunità è cambiata radicalmente con il passaggio dal nomadismo alla sedentarietà. Piano piano, i denti hanno guadagnato una valenza che ha travalicato la semplice, seppur importante, scienza medica, diventando i primi indicatori dello stato di salute di una persona anche a livello economico e culturale. I denti malati sono quindi diventati sinonimo di povertà, viceversa una dentatura curata ha finito per caratterizzare i ceti medio-alti della società. Una simbologia ambivalente dunque, che nasce e si sviluppa nel corso di millenni.

[National Geographics]
 
DENTISTI NEOLITICI - L’odontoiatria, intesa nelle sue varie forme, è praticata da almeno 9.000 anni, anche se esistono casi di estrazioni di denti e cure per il dolore riferibili ad epoche precedenti. I numerosi studi condotti sui resti delle popolazioni antiche ci raccontano quanto fosse già sviluppato l’ingegno dei nostri antenati nell’utilizzo di pratiche dentali chirurgiche e cosmetiche già da molti millenni.
 
La vita nei primi villaggi sedentari comportò un iniziale peggioramento nelle condizioni di vita e nello stato generale di salute, facilitando la propagazione di malattie infettive e l'insorgere di nuove patologie. Anche le condizioni generali di salute del cavo orale peggiorarono.
 
Le prime testimonianze di un’arcaica scienza odontoiatrica derivano dai fossili della civiltà della valle dell’Indo, in età Neolitica. Siti archeologici in Pakistan risalenti al 7000 a.C. hanno riportato alla luce 11 casi di denti perforati in vivo sulle corone di 9 pazienti adulti, interventi eseguiti probabilmente a scopo palliativo.
 
La più antica prova di otturazione dentale è stata trovata nel 2012 in Slovenia: alcuni ricercatori hanno infatti scoperto un'otturazione praticata con cera d'api in un dente fossile appartenente ad una mandibola di 6.500 anni fa. Gli scienziati non sono tuttora d’accordo sull’efficacia di questa cura, ma è probabile che contribuisse a ridurre il dolore e il gonfiore.
 
 
IL MITO DEL VERME ODONTALGICO - Le prime popolazioni attribuirono la causa della carie al verme odontalgico. Secondo le loro ipotesi, sostenute anche dai filosofi dell’antica Grecia, un particolare tipo di verme era capace di scavare in profondità nei denti fino a consumarli, causando un dolore intermittente con i suoi movimenti spasmodici. Questa convinzione, documentata per la prima volta a Babilonia su una tavoletta di creta, si è protratta sino al Settecento e oltre, nonostante le tecniche microscopiche fossero ormai abbastanza efficaci per smentirla e confutarla. 
 
L’ODONTOIATRIA NELL’ANTICO EGITTO - Una scienza odontoiatrica già efficace e consolidata si andò affermando nell’antico Egitto, al tempo dei Faraoni. Le testimonianze giunte a noi grazie al papiro Edwin Smith e al papiro Ebers, contengono delle vere e proprie ricette terapeutiche: per la cura delle gengive sono prescritti impiastri e sostanze da masticare, paste dentifrice a base di polvere di piombo e miele con cui strofinare denti e gengive; per la carie è invece indicata l’applicazione di erbe aromatiche come il comino, l’incenso e il succo di cipolle. Una tomografia computerizzata eseguita su un cranio di una mummia di circa 2.100 anni fa ha rivelato la pratica di otturazione dentale mediante l’applicazione di lino, probabilmente imbevuto in succo di fico o in olio di cedro.
Egiziano è il primo “dentista” conosciuto della storia, Hesyra, scopritore della malattia paradontale. Era un medico, uno scriba e un ufficiale che visse durante la Terza Dinastia egizia, attorno al 1600 a.C. I medici egiziani furono pionieri anche nel campo delle ricostruzioni dentali, realizzando ponti e inserzioni attraverso fil di ferro o utilizzando i denti di alcuni donatori. Tuttavia resta ancora incerto se queste pratiche fossero realizzate nella vita di un paziente o soltanto dopo la sua morte, data l’importanza rivestita dall’aldilà per questo popolo.
[CitizenScientistLeague - Ancient Egyptian Dentistry]
 
DECORAZIONI MAYA - I Maya, stanziatisi nella penisola dello Yucatan nell’America centrale, furono eccellenti lavoratori di pietre e metalli. Tuttavia, questa loro maestria non fu mai al servizio della medicina, intesa al miglioramento delle condizioni generali della dentatura. Gli interventi praticati sui denti avevano scopi ornamentali e decorativi, di stampo rituale e con una fortissima connotazione culturale. Questa antica popolazione usava scavare piccole cavità nello smalto e nella dentina per inserirvi pietre preziosi quali giada e turchese. Per aumentarne l’aderenza, venivano utilizzate sostanze naturali ottenute dalla resina o dalle ossa.
 
I Maya eseguirono anche impianti di materiale alloplastico, come testimonia parte di una mandibola, databile intorno al 600 d.C, ritrovata nel 1931 dai coniugi Popenoe in Honduras. Caratterizzato dall’impianto di tre pezzetti di conchiglia in luogo degli incisivi inferiori, il frammento rappresenta il primo esempio di impianto endo-osseo eseguito con successo su vivente. Le operazioni eseguite da questi dentisti ante-litteram denotano quindi un’approfondita conoscenza dell’anatomia dentale, essendo praticate senza intaccare la polpa del dente.
 
OLTRE IL MEDIO EVO - Durante il Medio Evo e fino al XXIX secolo, l’odontoiatria non divenne mai una vera professione. Operazioni e cure venivano affidate spesso ai dottori generici o ai barbieri, che nel 1655 vennero inseriti, insieme ai chirurghi, in un'unica corporazione. Gli interventi erano limitati alle estrazioni, per evitare infezioni ed alleviare il dolore dei pazienti. A partire dal 1400 si sviluppò anche un macabro contrabbando di denti, spesso rubati dalle tombe dei defunti e rivenduti ai dentisti per realizzare dentiere in cambio di soldi. Tuttavia si trattava ancora di protesi rudimentali, che spesso si deterioravano nel tempo e creavano ulteriori disturbi.


[DailyMail - The 18th century dentist's guide to 'a brilliant smile]
 
La svolta, per questa branca della medicina, si ebbe nel 1728, allorché il chirurgo francese Pierre Fauchard pubblicò il famoso trattato “Il dentista”, che lo consacrò padre dell’odontoiatria moderna. Questo libro, considerato una pietra miliare della professione, fu il primo a descrivere in modo esaustivo le cause delle patologie dentali e i trattamenti curativi più efficaci, ad esempio indicando nello zucchero uno dei motivi principali dei disturbi. Eppure, tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’arcaico ingegno delle popolazioni antiche, con le loro ingenui sperimentazioni iniziate ben 9.000 anni fa.